Keyword cannibalization: trappola per il posizionamento sui motori di ricerca

Keyword cannibalization: trappola per il posizionamento sui motori di ricerca

15 Giugno 2020 Off Di gabriele

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Chiunque si avvicini allo studio delle tecniche SEO conosce la prima regola delle ottimizzazioni: fare in modo che le keyword scelte siano contenute all’interno della pagina. Il parametro spesso considerato è la densità di parole chiave (keyword density) nei testi, titoli e soprattutto nei metatags (title e description). Sappiamo infatti come sia importante rispettare un adeguato valore di keyword density, non troppo eccessivo – per non incorrere in penalizzazioni da sovraottimizzazione – ma nemmeno nullo, in modo che Google possa ritrovare le parole chiave nel momento in cui effettua una scansione della pagina.

Fin qui tutto chiaro, ma esiste una trappola in cui è facile cadere quando l’unico obiettivo in mente è la ricerca ossessiva dell’ottimizzazione a tutti i costi. Questa trappola è rappresentata da un fenomeno che va sotto il nome di keyword Cannibalization.

Cosa è la keyword cannibalization

Nel marketing si parla di cannibalizzazione quando si mette in vendita sul mercato un prodotto che fa concorrenza ad un altro dello stesso brand. A livello SEO è la stessa cosa: parliamo di cannibalizzazione delle keyword quando due pagine dello stesso sito competono su Google per la stessa parola chiave.

Ciò succede se, come accennavamo prima, si guarda solo all’ottimizzazione a tutti i costi e non si tiene conto del numero di volte in cui una stessa keyword è già stata utilizzata in altre pagine.

Supponiamo ad esempio di aver fatto un’analisi keyword che ha individuato 20 parole chiave principali per la nostra strategia SEO. Ma se diverse pagine del sito utilizzeranno sempre le stesse 5 parole chiave, ricadremo nel rischio di avere due o più pagine ottimizzate per la stessa keyword. Il risultato di due pagine in concorrenza su Google sarà un minore CTR per ciascuna di esse (CTR = percentuale di click sulle impression). Agli occhi di Google ad una riduzione di CTR corrisponde una minore autorevolezza della pagina e quindi un peggiore posizionamento per entrambe.

Ecco la trappola: a livello SEO ci hanno insegnato che è bene ottimizzare ogni pagina del sito per le keyword scelte in fase di analisi, ma se non facciamo attenzione a variare le keyword, rischiamo di pagare questo eccesso di zelo in termini di calo della stessa visibilità organica.

Non è dunque inserendo più pagine del sito ottimizzate con la stessa keyword che si ottengono più probabilità di indicizzazione, anzi è l’esatto opposto.

Come evitare la keyword cannibalization se abbiamo poche keyword SEO di riferimento?

Nel momento in cui siamo costretti ad utilizzare la stessa keyword SEO su due diverse pagine del sito, perchè magari trattano lo stesso tema, possiamo allora adottare l’espediente di variare la parola chiave con un suo sinonimo o utilizzare una keyword correlata. In questo modo a livello semantico l’articolo sarà comunque on topic, ma eviteremo così di utilizzare una identica parola chiave per titoli, url e metatags. E magari potremo linkare all’interno del secondo articolo il primo, quello ottimizzato per la keyword di riferimento. In questo modo non solo il secondo articolo non farà concorrenza al primo, ma piuttosto sarà di supporto grazie allo schema di linking interno adottato, aiutando Google a meglio comprenderne e contestualizzarne l’argomento.